Crisi: una delle parole che più spesso sentiamo pronunciare attorno a noi
e su cui vengono riversati fiumi di inchiostro e di analisi, ogni qualvolta si parla di crisi economica, di crisi culturale, di crisi sociale, di crisi politica e infine, ora più e più che mai, di crisi pandemica.
La parola crisi è una delle più ricorrenti e tocca l’esperienza della nostra vita con che di negativo, con un gusto amaro di prova e di fatica e con il suo ripresentarsi di continuo sotto molteplici forme e in molteplici contesti alla fine sembra sfibrarci e forse condurci a una perdita di speranza nel futuro e a uno scetticismo disperato nel presente.
Ma è proprio così? È proprio questo il significato e l’esperienza a cui ci apre una situazione di crisi?
Per capire meglio cosa c’è sotto questa parola non possiamo non ripartire da quel geniale giudizio espresso dalla grande filosofa Hannah Arendt all’inizio degli anni 60 quando osservava che:
“Una crisi ci costringe a tornare alle domande; esige da noi risposte nuove o vecchie, purché siano scaturite da un esame diretto, e si trasforma in una catastrofe solo quando noi cerchiamo di farvi fronte con giudizi preconcetti, ossia pregiudizi, aggravandola e per di più rinunciando a vivere quell’esperienza della realtà, a utilizzare quell’occasione per riflettere, che la crisi stessa costituisce“.
La crisi invece che un nemico può essere una formidabile occasione di ripensare il nostro modo di approcciarci e di guardare agli avvenimenti che accadono e di riscoprirne delle potenzialità nascoste che servono a farci crescere.
È quindi una grande opportunità, a condizione che accettiamo di confrontarci con l’esperienza che essa implica e di pensarla senza pregiudizi e preclusioni e soprattutto senza quei pensieri già prefabbricati che ci impediscono di aprirci alla novità.
Persino etimologicamente questa parola è tutta intrisa di cambiamento, di pensiero e di innovazione, perché crisi deriva dalla uguale parola greca ‘Krisis’ che significa sostanzialmente due cose: separazione e giudizio. Una crisi separa un modo di essere da un altro, una situazione che c’era prima da una che c’è dopo e implica di prendere una posizione, di scegliere e di scegliere con un pensiero innovativo, con un giudizio per l’appunto: costringe in un certo senso l’essere umano responsabile e serio a venire fuori.
Verrebbe quasi da dire: benedetta crisi!